Esprimere il sesso oltre la genitalità
Nella prospettiva di una psicologia relazionale, l’autore suggerisce cosa fare per vivere bene la sessualità. La sua proposta, anche grazie all’offerta di esercizi, costituisce un ricco e articolato percorso di crescita personale verso la maturità affettivo relazionale e sessuale utile a tutti. Anche se si rivolge in particolare a chi ha scelto di rimanere nubile o celibe per seguire in modo del tutto speciale il vangelo, vista la loro scelta a dir poco controversa all’interno di una cultura che tende a ridurre la sessualità alla sola genitalità, l’autore crede che riflettere sulla possibilità di esprimere questa qualità nel celibato costituisca un’opportunità per tutti: a nubili e celibi, per abitare consapevolmente la vocazione intrapresa senza che assuma i caratteri di una nevrosi e agli altri, a partire dalla loro condizione esistenziale, a valorizzare ugualmente questa dimensione al di fuori dell’intimità di coppia.
In ultima analisi, il percorso atipico del celibato volontario consente di riscoprire che l’essenziale della sessualità non sta nella genitalità e nella sua spinta riproduttiva, nonostante siano queste dimensioni indispensabili a spiegarne l’evoluzione. Lo scopo fondamentale affidato dalla stessa evoluzione alla sessualità è quello di promuovere legami generativi, ossia cooperativi e creativi che favoriscano a livello sociale la trasmissione intergenerazionale. Tramite la sessualità, le sensazioni e le emozioni che attraversano il corpo, incontriamo, dialoghiamo e cooperiamo con gli altri alla creazione di beni socialmente rilevanti. Inoltre, il consolidamento di rapporti interpersonali ricchi di senso favorisce non solo l’espressione ma pure il contenimento del desiderio sessuale.